l'areale ibleo, grazie alla natura calcarica, è densamente venato da numerose gole (un tempo quasi tutte ricettacolo di acque terrestri), che nell'idioma locale hanno il nome di 'cave'; cava ispica si presenta come un lungo canyon naturale di circa 13 km., che raggiunge nella parte centrale una notevole altezza; è orientato sulla bisettrice NW-SE, interessando nella parte superiore il comune di Modica, in quella inferiore il comune di Ispica,ambedue in provincia di Ragusa.

 

Per le particolari connotazioni geomorfiche e per le testimonianze archeologiche presenti e' senza ombra di dubbio uno dei siti naturali piu' affascinanti e in defintiva piu' importanti dell'intera Sicilia. Non sono mancate importanti testimonianze di storici viaggiatori, come il francese J. Houel e le sue celebri acqueforti, o come lo scrittore A.Dumas nel suo 'Il brigante siciliano'. Le condizioni favorevoli della cava hanno fatto si che nel tempo si siano stratificati vari insediamenti rupestri: le grotte a forno, risalenti al periodo neolitico antico; i sacelli ipogeici, le chiese rupestri, le catacombe cristiane del IV e V secolo e le abitazioni trogloditiche medievali, risalenti al periodo pre-greco, al classico, al bisantino.

La cava ha iniziato a spopolarsi dopo il terribile terremoto del 1693, e le ultime grotte abitate datano intorno agli anni '50. L'attivita' idrica, un tempo abbondante con il torrenti Pernamazzone (Busaitone nel tratto inferiore), e' ormai minima a livello superficiale, mentre una qualche consistenza mantengono le falde sotterranee. A.Dumas scrive che un tempo la cava era navigabile con piccole barche.

I luoghi sono innumerevoli e tutti di una bellezza eccezionale, avvolti come sono da un'atmosfera arcaica e selvaggia. La ridotta presenza dell'uomo ha permesso alla vegetazione di svilupparsi in tutto il proprio vigore e varietà, anche se larghe porzioni di terra (in particolare nella testata N) sono state disboschate per esigenze agro-pastorali.

Poggio Salnitro. Scendendo dalla Larderia verso sud, sulla destra in corrispondenza del sacello di S.Maria, si staglia sulla testata Ovest un poggio chiamato "Salnitro". Tutto il sito doveva essere un complesso sepolcrale, con una trentina di grotte grandi e piccole. Fa eccezione la Spezieria, la cui tradizionale interpretazione - farmacia - e' stata solo di recente abbandonata, si tratta infatti di una chiesa rupestre di rito bizantino di eccezionale valore, in particolare per la presenza integrale ed integra della parete iconostatica. L'accesso alle grotte e' particolarmente difficoltoso, mentre la scala che porta al poggio porta direttamente alla gia' citata Spezieria.

Grotte cadute. Dallo spiazzale prospiciente il centro informazioni - sopra la Larderia - superato il cancello d'ingresso, sulla sinistra si estende una serie di circa 170 grotte il cui prospetto e' franato a seguito degli eventi del 1693. Circostanza che comunque ne consente comunque una buona visibilita' degli interni anche dalla stradina che le costeggia, in considerazione della pericolosita' del sito, che ne sconsiglia una visita ravvicinata. Si tratta di un complesso abitativo che raggiunse il massimo sviluppo molto probabilmente in epoca bizantina, quando la comunita' Caucana si aggiunse a quelle locali. Le stanze - grandi, di forma quadrata o rettangolare e organizzate a piu' piani - presentano piu' o meno una stessa organizzazione "architetturale", comprendendo una nicchia per gli utensili, anelli intagliati nella roccia, canali e buche per la raccolta delle acque. Si possono notare anche resti di scale e fori di accesso ai piani superiori. Alcune di queste grotte servirono da lucernai o rozze finestre, e anche da catacombe, stante la visibilita' di resti di fosse sepolcrali.

Il Lavinaro. Lungo tutto il corso della Cava, ed in generale in Sicilia, non esistono quelle che in America chiamano 'Wilderness Areas', ossia zone a tasso di antropizzazione zero. Il Lavinaro è probabilmente però l'area più selvaggia, non essendo stato piu' abitato nella sua interezza dal terromoto del 1693 (salvo isolate eccezioni). Si presenta come un vallone secondario di circa un kilometro, si innesta da Ovest (prima del Castello Sicano) nel canyon principale quasi a meta' percorso. Sui due costoni abbondano grandi massi staccatisi, e la vegetazione e' rigogliosa e incontaminata. Presenti notevoli insediamenti rupestri, la maggior parte dei quali invisitabili, mentre visitabili sono invece alcuni complessi funerari, sul costone Sud. Il sentiero millenario che lo attraversa non puo' essere percorso per intero, solo le parti terminali (cioe' gli accessi dalla cava e dalla strada comunale che porta in direzione Castello e Convento) sono sgombri per un certo tratto.

Castello Sicano

Capraria Convento di S.Alessandra

Grotta di S.Ilarione Baravitalla

   
 

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